Buongiorno disegno!
Vignette e illustrazioni umoristiche di Adriano Crivelli
Presentazione
Adriano Crivelli ci ha consegnato gli originali delle sue vignette, molte delle quali pubblicate nei decenni sulla stampa ticinese e su quella nazionale. Trattandosi di originali, mai più replicabili, quelle che vedete appese sono opere preziose di umorismo artistico; e che risultano di grande sapienza per chi apprezza il disegno.
Benvenuto disegno!
Crivelli, artista diplomato, ha concepito i suoi lavori nella casa di Breganzona, prendendo spunto di volta in volta – come potete vedere – da fatti, cronache, opinioni, consuetudini e vizi della Svizzera e degli Svizzeri; utilizzando gli inchiostri della tecnica ecoline e il pennarello nero indelebile; oppure rese attraverso acqueforti e serigrafie.
Nell’immagine che abbiamo scelto per “rappresentare” la mostra si vede una famigliola: l’altalena su cui dondola il piccino felice è appesa alle bretelle di un papà con la cravatta; il quale, tornato dal lavoro in ufficio, si è appena tolto la giacca; la sua compagna, la madre del bambino, la moglie, guarda la scena ponendosi alle spalle del marito.
Osservate bene; e vedrete che l’espressione dipinta da Crivelli sul viso della donna – con le pieghe delle labbra vòlte al sorriso e gli occhi splendenti – è pari alla gioia che troviamo sulla bocca e negli occhi del bambino.
Il padre ha invece una piega più attenta, un po’ preoccupata, forse per i fastidi del lavoro che si è portato appresso, tornandosene a casa; oppure, più semplicemente, per la “tenuta” delle bretelle elastiche.
Una scena che ci fa sorridere. Ma non ridere: è la differenza tra la comicità e l’umorismo; sulla quale, oltre un secolo fa, nel 1908, Luigi Pirandello, Premio Nobel per la letteratura nel 1934, scrisse un saggio, intitolato “L’umorismo”.
Piccola coincidenza: a fine gennaio, mentre la Galleria preparava la mostra, il comico italiano Paolo Rossi ha portato sulla scena del Lac di Lugano uno spettacolo ispirato a Pirandello. Questo il suo preambolo: immaginatevi che per strada vediate una signora vecchia, ma proprio vecchia, di 102 anni, imbellettata e profumata, tacco 12, abbigliata come una ragazzina, con le unghie stralunghe, una verde, l’altra gialla…
Come rinunciare a una risatina spontanea, sapendo oltretutto che non siamo a carnevale? E poi, diciamo la verità: tutti noi, almeno una volta, abbiamo riso alle spalle di qualcuno che passava per strada.
Pirandello si chiede dunque le ragioni per cui una signora – tanto antica – avverta la necessità di mostrarsi in piazza in tal modo agghindata.
Ecco il pensiero del drammaturgo siciliano: la signora forse non prova nessun piacere a pararsi così come un pappagallo, magari ne soffre; e lo fa soltanto perché pietosamente s’inganna che, vestita così, nascondendo le rughe e la canizie, riesca a trattenere a sé l’amore del marito, molto più giovane di lei!
Non c’è che dire: Pirandello ci restituisce il ritratto di una vegliarda spiritosa; ma, nel medesimo tempo, non ci lascia indifferenti il modo con cui la signora affronta pubblicamente, col rischio di essere derisa, la cospicua differenza d’età con l’amato marito.
Ci sono opere, dai teatri al cinema, dai fumetti agli spettacoli, dalle fotografie ai disegni, che ci invitano a superare la soglia della comicità – attitudine peraltro legittima, che nutre il cuore e la mente – per guardare più avanti, più in profondità, in modo giocoso, senza perdere il gusto del sorriso, con leggerezza.
Ci sembra che Adriano Crivelli, che abbiamo l’onore di ospitare nella Galleria Vecchia Posta, vada in questa direzione.
Brusino Arsizio, 24 marzo 2024
Galleria Vecchia Posta